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CELIACHIA: COME CAMBIA LA DIAGNOSI CON LE ULTIME LINEE GUIDA

  • Immagine del redattore: Aurelia Urso
    Aurelia Urso
  • 19 nov 2019
  • Tempo di lettura: 2 min

Tante le novità proposte dall’aggiornamento del protocollo: l’importanza del test genetico e la possibilità di evitare la biopsia in età pediatrica

LA MALATTIA CELIACA (O CELIACHIA) È UN’INFIAMMAZIONE CRONICA DELL’INTESTINO TENUE, SCATENATA DALL’INGESTIONE DI GLUTINE IN SOGGETTI GENETICAMENTE PREDISPOSTI. OGGI IL GLUTINE È UNO DEI PIÙ DIFFUSI ED ABBONDANTI COMPONENTI DELLA DIETA ED È PRESENTE IN CEREALI QUALI AVENA, FRUMENTO, FARRO, GRANO KHORASAN (DI SOLITO COMMERCIALIZZATO COME KAMUT®), ORZO, SEGALE, SPELTA E TRITICALE.

Il Test Genetico determina la predisposizione genetica alla malattia celiaca con un semplice tampone orale su cui si effettua l’analisi del DNA. In caso di negatività del test si può essere certi dell’assenza di predisposizione a celiachia, mentre nel caso di positività si può procedere ad ulteriori analisi di approfondimento, ovvero a test diagnostici di conferma eseguiti su sangue, disponibili presso tutti i punti prelievo. I

l test è indicato a chi presenta sintomi quali gonfiore e dolore addominale, dissenteria o vomito frequenti, costipazione, dimagrimento senza che si siano manifestate patologie diagnosticate, a coloro che hanno familiarità per la celiachia e a coloro che vogliono indagare la propria predisposizione genetica a sviluppare tale patologia.

Un’indicazione di predisposizione genetica alla celiachia non è indicativa dell’e ettiva e conclamata presenza della patologia, ma è un indicatore importante circa la possibilità di sviluppare la malattia celiaca in futuro, consentendo quindi di adottare comportamenti alimentari utili ad evitarne le complicanze.

Linee Guida: novità nella diagnosi e nel follow-up.

Quali sono le principali novità delle nuove Linee Guida che coinvolgono prima di tutto i pazienti ma anche medici, specialisti e laboratori?

Il documento ribadisce l’importanza diagnostica del test genetico (identificazione degli alleili HLA) e del suo valore predittivo negativo, dato che la negatività per entrambi gli aplotipi (DQA e DQB) rende decisamente improbabile la diagnosi di celiaca e inutile lo screening successivo con metodiche sierologiche.

Per i pazienti in età pediatrica e adolescenziale la diagnosi di celiachia può avvenire senza ricorrere alla biopsia duodenale in presenza di un quadro clinico specifico: sintomi di malassorbimento, sintomi correlati all’assunzione di glutine, positività per anticorpi anti-tTG IgA superiore ad almeno 10 volte il valore soglia, confermata dalla positività per gli EmA IgA e dalla presenza del profilo genetico compatibile (HLA-DQ2 e/o DQ8).

TEST NON INVASIVO: basta un semplice tampone a livello della cavità orale; TECNOLOGIA ESCLUSIVA: l’analisi di laboratorio è svolta secondo protocolli certi catificati che garantiscono qualità e certezza dei risultati;

PER INFO E PRENOTAZIONI CHIAMA IL 345-4491522 dal Lunedì al Giovedì dalle ore 09:00 alle ore 12:00

 
 
 

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